Maggio 2025, Anno XVII, n. 5
Marco Granelli
Passione Artigiana
“L’artigianato è un mondo in piena metamorfosi, espressione di antica tradizione manifatturiera ma anche di sofisticata innovazione tecnologica.”
Telos: Presidente di Confartigianato al suo secondo mandato. Ci presenta la sua associazione?
Marco Granelli: Confartigianato Imprese è la più grande rete europea di rappresentanza degli interessi e di servizi all’artigianato e alle piccole imprese. Nata nel 1946, accompagna l’evoluzione di aziende nelle quali convivono la tradizione di mestieri antichi e l’innovazione di attività che utilizzano tecnologie d’avanguardia. Siamo accanto all’imprenditore e alla sua azienda in tutte le fasi dell’attività: dallo sviluppo dell’idea di business alla costituzione dell’azienda, dal finanziamento all’avvio operativo, dalla gestione degli adempimenti amministrativi all’implementazione delle tecnologie e al posizionamento sul mercato, fino al trasferimento di proprietà e ai riassetti societari. Confartigianato, oltre a rappresentare gli interessi delle imprese nei confronti delle istituzioni e delle controparti negoziali, è un partner pronto a fornire servizi personalizzati indispensabili per competere in un mercato in continua e rapida evoluzione. Oggi puntiamo ad accompagnare le nostre imprese nelle transizioni green e digitale con iniziative per garantire l’eccellenza manifatturiera e la sostenibilità di prodotti e servizi, sfruttando al meglio l’innovazione tecnologica. Tutto questo mettendo in campo la forza del modello associativo di Confartigianato, presente in tutta Italia, che unisce prossimità, innovazione, territorio e sussidiarietà, convinti, come siamo, che la qualità dei prodotti e dei servizi artigiani è la carta vincente del made in Italy.
Qual è il valore dell’impresa artigiana oggi?
Con 1.300.000 imprese che danno lavoro a 2.600.000 persone, generano un fatturato di 374 miliardi, un valore aggiunto di 108,7 miliardi e un export di 59 miliardi, l’artigianato rappresenta la storia, la cultura e il futuro del made in Italy. È un mondo con decine di settori e attività diversissimi tra loro, manifatturieri e di servizio, espressione di antica tradizione manifatturiera ma anche di sofisticata innovazione tecnologica. Dall’alimentare alla metalmeccanica, dalla produzione di gioielli alla cura della persona, dall’arredamento fino all’edilizia, dalla moda al trasporto di merci e persone fino all’installazione di impianti, dal restauro di opere d’arte all’hi-tech e alle biotecnologie, l’artigianato è protagonista dei primati internazionali delle produzioni italiane. È capace di creare occupazione sia dipendente che autonoma e di offrire occasioni di lavoro per le nuove generazioni. Lo scorso anno sono nate 83.586 imprese artigiane, al ritmo di 321 al giorno, e nelle microimprese la quota di dipendenti under 30 è del 21,2%, rispetto al 14,9% che si registra nelle medie e grandi aziende. Siamo anche un importante serbatoio di competenze: negli ultimi sei anni, oltre 502mila giovani under 30 sono stati formati e avviati al lavoro con il contratto di apprendistato nelle imprese artigiane. I valori della tradizione manifatturiera italiana rimangono ben saldi tra le nostre imprese, ma innovazione e sostenibilità sono le parole d’ordine che guidano le scelte degli imprenditori per intercettare le nuove esigenze dei consumatori e cavalcare la domanda dei mercati internazionali. L’artigianato è un mondo in piena metamorfosi. Si trasforma, irrobustendosi anche dal punto di vista della forma giuridica, della struttura organizzativa, delle forme di collaborazione con altre imprese, della partecipazione alle filiere produttive. Tutto questo va fatto conoscere soprattutto ai giovani e alle loro famiglie.
Le imprese artigiane sono una ‘palestra’ d’eccellenza dove le nuove generazioni possono allenare la loro creatività, acquisire le conoscenze e le abilità necessarie a svolgere un lavoro gratificante e possono costruirsi un futuro scommettendo sulle loro passioni e inclinazioni. Serve, però, un’adeguata politica formativa. Bisogna cambiare e migliorare il rapporto tra il mondo della scuola e quello del lavoro, rilanciando l’istruzione tecnica e professionale, l’alternanza scuola lavoro e l’apprendistato duale e professionalizzante per creare le professionalità adatte ai cambiamenti del mondo del lavoro e alle nuove esigenze delle imprese. Gli imprenditori devono entrare nelle scuole per testimoniare ai ragazzi cosa significa davvero il lavoro in un’impresa. Bisogna far incontrare i giovani e l’artigianato, comunicando ai ragazzi, con il linguaggio più adatto a loro, le opportunità di mettere talento e ambizioni in un’attività imprenditoriale. Confartigianato è impegnata proprio su questo fronte.
In quali mani è affidato il futuro della piccola impresa italiana?
Gli artigiani sono in piena evoluzione e hanno bisogno di collaboratori con le competenze adatte.
Ed è proprio questo il grande problema: oggi il lavoro c’è, mancano i lavoratori. Un paradosso, ma anche una vera emergenza per i nostri imprenditori e per il futuro del made in Italy. Nel 2024 le aziende italiane non sono riuscite a trovare il 47,8% della manodopera necessaria, con un aumento di 2,7 punti percentuali rispetto al 2023. Maggiori difficoltà di reperimento si riscontrano nelle micro e piccole imprese (MPI) che faticano ad assumere il 51,3% del personale (3,2 punti in più 2023). E per quanto riguarda l’artigianato la quota di lavoratori introvabili sale al 59,2%, con un aumento di 4 punti rispetto al 2023.
Mancano soprattutto le competenze per affrontare le sfide delle transizioni digitali e green. Lo scorso anno, infatti, su 437mila lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate necessari alle micro e piccole imprese, ne sono risultati irreperibili ben 249mila. Difficoltà ancora maggiori per le imprese artigiane che hanno trovato difficile da assumere il 63,4% dei lavoratori con elevate competenze digitali. Non va meglio sul fronte del personale con elevate competenze green: nel 2024 le micro e piccole imprese avevano bisogno di 1.616.460 lavoratori ma 899.040 non hanno risposto all’appello. Anche in questo caso, per l’artigianato la percentuale di manodopera introvabile si alza al 62,9%, non sono stati trovati 148.030 lavoratori su 235.420 potenziali assunzioni.
Le notizie che ci arrivano da oltreoceano non sono rassicuranti. I dazi USA, già in vigore o anche solo annunciati, che impatto avranno sulle vostre imprese? Come dovranno attrezzarsi per affrontare questa nuova sfida?
Abbiamo calcolato che le nuove tariffe USA potrebbero far calare di oltre 11 miliardi le nostre esportazioni verso gli Stati Uniti che oggi valgono 64,8 miliardi di euro. Inoltre temiamo siano a rischio 33mila addetti delle imprese manifatturiere impegnate nelle attività di export negli Stati Uniti. In particolare, le micro e piccole aziende, che vi esportano prodotti per un valore di 17,9 miliardi, rischiano la perdita di 13mila occupati. Pensiamo che vadano sostenuti i processi di negoziazione in ambito europeo per evitare una guerra commerciale. E le nostre imprese devono intensificare gli sforzi per assicurare l’alta qualità della manifattura made in Italy, arma vincente e distintiva che i mercati sanno riconoscere ed apprezzare. È fondamentale muoversi come Sistema Paese, con un impegno deciso da parte del Governo e delle istituzioni a sostegno delle aziende e della competitività dei nostri prodotti, diversificando i mercati sui quali accompagnare le nostre imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni che si sono già dimostrate capaci di vendere i loro prodotti in molti paesi del mondo.
Marco Sonsini
Editoriale
L’espressione che torna, ritorna, e torna ancora nell’intervista di questo numero di PRIMOPIANOSCALAc è made in Italy. “La qualità dei prodotti e dei servizi artigiani è la carta vincente del made in Italy”, parola di Marco Granelli, Presidente nazionale di Confartigianato Imprese, nostro ospite di maggio, che ci racconta delle sfide che questo mondo deve affrontare oggi, ma anche del suo essere indispensabile per il futuro del Paese. L’artigianato è un motore fondamentale per la creazione di valore economico e sociale, e allo stesso tempo costituisce un presidio insostituibile per la coesione e la qualità della vita a livello locale. Non bisogna abbandonare il modello italiano, caratterizzato dalla piccola impresa e soprattutto dalla presenza artigiana, che è sempre riuscita ad adattarsi al mondo che cambia, senza perdere la propria identità. La forza dell’artigianato si misura non solo nella sua capacità di contrastare la concorrenza del prodotto industriale: le piccole e medie imprese artigiane italiane riescono sempre a reinventarsi, rimodellandosi sulle nuove necessità del mercato. Hanno fatto di questo processo di adattamento un’occasione di crescita, non di semplice sopravvivenza. L’oggetto artigianale ha un valore unico, frutto di anni di esperienza, passione e dedizione. Uno dei problemi che indica Granelli è quello della mancanza della forza lavoro. Trasmettere ai giovani il valore della passione e della manualità nell’artigianato è importante, ma lo è altrettanto far capire loro che questo è un settore di alto profilo e dove di lavoro ce ne è, eccome. Ma c’è bisogno che abbiano anche uno spirito imprenditoriale, devono comprendere che non è un semplice lavoro da dipendente.
Sin dal medioevo la bottega è il posto dove apprendere un mestiere e poi emanciparsi e farlo proprio. Dalle corporazioni medievali in poi, l’artigiano è sempre stato una costante nella crescita del nostro paese, tanto importante da essere citato nella nostra Costituzione, al secondo comma dell’articolo 45: “La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato”. C’è una bellissima storia dietro questo riferimento esplicito. Fu il padre costituente friulano Michele Gortani, geologo, a proporre questa menzione. L’artigianato, secondo Gortani, era “antica gloria d’Italia”, l’artigiano ha la capacità di valorizzazione del “particolare”, la strada per sfuggire alla “modernità livellatrice”. Parole e concetti molto attuali. Purtroppo però le botteghe artigiane sono sempre più rare nelle nostre città. Trovare un sarto, un calzolaio, un falegname è difficilissimo. Poi nei centri storici di luoghi come Roma o Milano è un’impresa impossibile. L’aumento degli affitti, insieme alla mancanza di apprendisti ha portato alla chiusura di molte di queste botteghe, che, nella migliore delle ipotesi si sono spostate in periferia. L’identità delle nostre città si sta così affievolendo e quasi perdendo del tutto, con la proliferazione di negozi mordi e fuggi dal gusto discutibile. Non si può fermare il cambiamento, ma guidarlo forse sì.
Rosso, nero e bianco, i colori storici di Telos A&S li ritrovate nella grafica delle copertine del 2025 di PRIMOPIANOSCALAc. L’identità dell’intervistato è rivelata per metà dal suo volto e per l’altra metà da una citazione tratta dall’intervista. Il suo nome è scritto con l’Abril Fatface, un elegante carattere ispirato ai manifesti pubblicitari europei del XIX secolo.
Mariella Palazzolo

Marco Granelli è Presidente nazionale di Confartigianato Imprese. Ha guidato l’associazione dal 2020 al 2024, ed è stato rieletto per il quadriennio 2024-2028. Da lungo tempo è impegnato nell’attività associativa: dal 2012 al 2020 è stato Vice Presidente Vicario di Confartigianato e dal 2009 ha guidato Confartigianato Emilia Romagna dopo essere stato, dal 2004, Presidente di Confartigianato Imprese Parma. È titolare di un’impresa nel settore delle costruzioni che ha sede a Salsomaggiore, dove è nato 63 anni fa. Appassionato di montagna, ama sciare e fare lunghe escursioni. Tra le sue letture preferite i libri di storia su Roma antica, oltre a ‘incursioni’ nei classici della letteratura gialla e dei fumetti.
Il calcio è la sua passione sportiva. Grande tifoso del Milan, è anche da molto tempo sostenitore, con la sua famiglia, della squadra del Salsomaggiore Calcio. Una testimonianza del suo profondo legame con il territorio e la comunità di appartenenza. Altrettanto saldo e profondo è il suo rapporto con la famiglia che ama definire ‘patriarcale’ e della quale fa parte, a pieno titolo, anche un componente molto amato e speciale, Gionni, il cagnolino di casa.
Granelli è sposato ed ha due figli.
Marco Sonsini
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