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SocialTelos

Giugno 2020, Anno XII, n. 6

Michael Ludwig

Il Sindaco Rosso

"Celebriamo i ‘100 anni della Vienna Rossa’. Da cento anni, i cittadini di Vienna eleggono sindaci socialdemocratici. Nel secolo scorso, gli anni bui dell’Austrofascismo e del Governo Nazionalsocialista sono state le uniche eccezioni".

Telos: In Italia il Presidente del Consiglio dei Ministri è indicato dal Parlamento. Tuttavia, ogni volta che si parla di cambiare la Costituzione e introdurre l’elezione diretta del Capo del Governo, viene utilizzata l’espressione di ‘Sindaco d’Italia’. Questo sembra suggerire che un Sindaco abbia più potere di influire nella vita quotidiana dei propri cittadini persino di un Capo di Governo. Vale anche per l’Austria?

Michael Ludwig: In Austria, il federalismo è uno dei pilastri della Repubblica e gli elettori distinguono in maniera molto chiara tra la politica nazionale, provinciale e municipale. Quindi, il ruolo delle città non può essere sottovalutato: Vienna non è soltanto il centro economico del Paese, ma anche un importante volano di sviluppo sociale.
I Sindaci, più degli altri politici, hanno sempre il polso della situazione della propria comunità locale, ascoltano le preoccupazioni della gente e cercano di trovare soluzioni concrete a problemi concreti.
Sono orgoglioso di ricordare che stiamo celebrando i ‘100 anni della Vienna Rossa’. Da cento anni, i cittadini di Vienna eleggono sindaci socialdemocratici. Nel secolo scorso, gli anni bui dell’Austrofascismo e del Governo Nazionalsocialista sono state le uniche eccezioni. Il pensiero socialdemocratico ha forgiato l’identità di questa città sul Danubio in maniera determinante, e l’ha resa la Città più vivibile del mondo.
L’offerta di servizi pubblici essenziali ne è una componente strategica. Gli alloggi a prezzi accessibili sono sempre stati un esempio di buona prassi nella socialdemocratica Vienna. Oggi, il 60% della comunità locale vive in case popolari o a canone agevolato. Questo è il motivo per il quale quotidiani come ‘Le Monde’, ‘Berliner Tagesspiegel’ o “Süddeutsche Zeitung” hanno definito la nostra città “il paradiso degli affittuari”.
Poco tempo addietro ho disposto il divieto di sfratto dagli appartamenti comunali, come misura di contrasto alla crisi causata dal Covid-19, e ho esortato i proprietari di immobili in affitto a seguire il nostro esempio. Dopotutto, Vienna è la città dove nessuno viene lasciato indietro, una città che aiuta i più colpiti dai problemi creati dalla pandemia.
E a differenza di altre città, Vienna non venderà o privatizzerà i propri servizi pubblici! La nostra città rappresenta un modello per tutte le altre. Altre grandi città hanno scoperto, a brutto muso, che la privatizzazione neo-liberale dell’energia, dell’acqua, o dell’edilizia popolare è stata un errore. Abbiamo già assistito a 700 casi di ri-nazionalizzazione di servizi essenziali in Europa. In altri termini: i servizi pubblici sono la spina dorsale della coesione sociale nelle nostre città e municipalità – specialmente nei periodi di crisi.

La crisi del sistema dei partiti è stata molto probabilmente l’origine del diffuso sentimento anti-politico. Eppure questo distacco tra cittadini e la politica è molto meno forte quando si parla del Sindaco. È d’accordo?

Il panorama politico è cambiato sostanzialmente in molti Paesi del mondo. Le preoccupazioni e le paure della gente di fronte alle trasformazioni, non ultima la rivoluzione digitale, sono terreno fertile per l’avanzare dei movimenti populisti che spesso mettono in discussione la credibilità della politica ‘tradizionale’.
Si aggiunga a questo la ‘grande irritabilità’ che si sta diffondendo tramite i tabloid e i social media. Il termine è stato coniato dallo studioso dei media Bernhard Pörksen nel suo libro ‘Die Große Gereiztheit’.
Di conseguenza, molte persone si sentono disorientate, come spesso ha scritto il grande filosofo e scrittore italiano Umberto Eco. In questa situazione, mi sembra particolarmente importante mantenere il contatto diretto con i cittadini. Come Sindaco di Vienna, voglio interagire con le persone, essere aperto all’ascolto, ed essere lì per loro.
A Vienna diciamo che ‘parlare unisce le persone’. E dal momento che i viennesi hanno condiviso con me i loro problemi e le loro preoccupazioni, quegli stessi problemi e preoccupazioni sono diventate anche le mie. Non importa se riguardano i trasporti, la salute o la casa – i cittadini di Vienna sanno esattamente a chi rivolgersi: al Sindaco e all’Amministrazione cittadina. Giusto poco tempo fa, quasi un centinaio di artisti sono venuti al Municipio per raccontarci nel dettaglio i loro timori, creati da questa crisi.
Il Governo Federale Austriaco piuttosto che dare loro indicazioni chiare, aveva solo reso la situazione più confusa. Insieme ad esperti del settore, siamo stati in grado di rispondere a molte delle loro domande ed abbiamo sviluppato alcuni Protocolli che delineano soluzioni concrete. Questo a dimostrazione di quanto sia importante trattare gli altri con rispetto.

Vienna è stata eletta la Città più Vivibile al mondo per dieci anni di seguito. Per la seconda volta si è guadagnata il primo posto in classifica nello studio ‘Smart City, Smart Strategy’ di Roland Berger: è la città più smart del mondo. Qual è la chiave del suo successo?

La crescita della popolazione, la congestione del traffico, l’inquinamento e il cambiamento climatico hanno posto enormi sfide alle città di tutto il mondo. Le tecnologie digitali, all’interno di una più vasta strategia di Smart City, offrono le soluzioni a questi problemi.
La prestigiosa società di consulenza Roland Berger, scegliendo per la seconda volta Vienna come la città più smart del mondo, prima di Londra e Singapore, ha confermato che siamo sulla strada giusta. In particolare, è stato apprezzato il nostro sistema di e-health, all’avanguardia, e l’iniziativa Open Government Data. Ma voglio sottolineare che questo ambizioso progetto è guidato da un principio: non vogliamo una ‘società a due velocità’.
Ho già evidenziato che Vienna non lascia indietro nessuno. In rispetto di questo principio, siamo impegnati affinché le nuove tecnologie smart siano fruibili non soltanto dalle aziende, ma anche dalle scuole, dove stiamo diffondendo il Wi-Fi, e dagli anziani, che hanno una qualità di vita migliore grazie alle reti di quartiere.
È anche grazie a queste iniziative smart che Vienna è stata valutata, per il 10° anno consecutivo, come la città con la migliore qualità di vita al mondo, secondo lo studio ‘Mercer Quality of Living’ e per la seconda volta è stata ai vertici della classifica delle Città pubblicata da ‘The Economist’. Siamo al primo posto della classifica “The World‘s 10 Greenest Cities 2020” – e non solo grazie ai nostri parchi e all’aria pulita, ma anche per le soluzioni smart del nostro trasporto pubblico.

L’epidemia di Covid-19 ha coinvolto anche Vienna. La città ha adottato alcune misure, per oltre 140 milioni di euro, per salvare posti di lavoro e aziende e mitigare gli effetti della crisi. Iniziative importanti sono state adottate in sostegno della scuola, della sanità e dell’assistenza sociale, degli alloggi, etc. A marzo Lei ha scelto di andare contro la decisione del Governo centrale di chiudere i parchi, e tutti quelli cittadini sono rimasti aperti. Negozi, ristoranti, hotel, chiese, piscine all’aperto, che erano chiuse fin dalla metà di marzo, hanno riaperto a maggio. Questa politica economica e l’allentamento delle restrizioni stanno funzionando?

Questa situazione ancora una volta ha dimostrato quanto sia cruciale il ruolo delle Città: come Sindaco di Vienna, ho sempre avuto la certezza che i parchi cittadini dovessero rimanere aperti, anche nei momenti più critici del Covid-19. Sono riuscito ad ottenere che il Governo federale riaprisse i parchi amministrati dal livello centrale, come il Parco della Reggia di Schönbrunn. Potevo immaginare come molti viennesi stessero ‘impazzendo’ a stare tappati in casa durante il lockdown. A metà maggio, abbiamo iniziato il conto alla rovescia per la riapertura di molte attività che contribuiscono alla nostra qualità della vita: negozi, ristoranti, i famosi caffè e pub di Vienna, così come i musei, gli zoo, le piscine e gli hotel.
Abbiamo stilato dei Protocolli di sicurezza per ognuna di queste attività, sulla base delle loro caratteristiche specifiche per garantire la massima sicurezza per i clienti. Sapevamo, ovviamente, che il ‘risveglio’ non sarebbe stato automatico e che la Città avrebbe dovuto fornire un sostegno mirato ad alcune attività economiche.
Le faccio un esempio: per aiutare il settore della ristorazione, ho deciso di elargire a tutte le famiglie un voucher da 25 a 50 euro, per consentire a tutti di poter andare ancora nel loro ristorante o bistrot preferito, in modo da evitare il drastico calo degli incassi.
Ecco il significato che do a 'restare uniti'. Mi lasci inoltre aggiungere che Vienna non soltanto sta aiutando la propria cittadinanza a superare la crisi nel migliore dei modi possibili, ma si sta anche affermando come sede per la ricerca.
Dopotutto, Vienna possiede oltre 555 aziende nel settore delle scienze della vita, con un giro d’affari superiore persino al turismo. E molti progetti finanziati dalla Città si stanno occupando della ricerca sul problema più scottante: il Covid-19.

Marco Sonsini

Editoriale

La serie delle nostre interviste con i Sindaci è iniziata nel 2019. Abbiamo spaziato dall’America Latina, all’Europa, con, naturalmente, maggiore attenzione per i Sindaci nostrani. Tutti abili amministratori e fini politici, anche quelli che si schermivano e dicevano di non esserlo. Eppure, dopo tanti mesi, non ci era mai capitato di ricevere delle risposte così permeate dal credo politico, così piene di riferimenti ideali e ideologici, nel senso migliore del termine, come quelle che ci ha dato Michael Ludwig, Sindaco di Vienna da quasi due anni. Il leit motiv dell’intervista è la totale adesione di Ludwig al suo credo politico, quello socialdemocratico e in ogni singola scelta nel governo della città si ispira a quei principi ideali. Un sapore di antico che ci ha quasi commosso. Comincia subito con il dire che “Da cento anni, i cittadini di Vienna eleggono sindaci socialdemocratici. Il pensiero socialdemocratico ha forgiato l’identità di questa città sul Danubio in maniera determinante, e l’ha resa la Città più vivibile del mondo.” E fa cenno alle celebrazioni per i 100 anni della Vienna Rossa, la stagione riformatrice socialdemocratica della città. Nel maggio 1919 le prime elezioni libere a suffragio universale per il Consiglio Comunale di Vienna assegnarono al partito socialdemocratico dei lavoratori la maggioranza assoluta di voti e di seggi. L’amministrazione si occupò immediatamente del problema più grande, quello della penuria di alloggi: nelle periferie, le persone alloggiavano in baraccopoli costruite abusivamente, in una situazione al limite della vivibilità. Dieci anni più tardi, il Borgomastro del tempo, Karl Seitz inaugurò, la casa popolare più famosa al mondo, il Karl-Marx-Hof, nel quartiere di Heiligenstadt, esempio storico di edilizia sociale, ispirato ai lavori dell’architetto Otto Wagner. “Un giorno queste pietre parleranno in nostro favore”, profetizzò il sindaco Seitz all’inaugurazione di questo complesso che si snoda per più di un chilometro, e che con le sue torri e gli imponenti bovindo racconta la storia della Vienna Rossa. Il tema abitativo continua ad essere centrale a Vienna, e Ludwig sottolinea, giustamente, che “oggi, il 60% della comunità locale vive in case popolari o a canone agevolato”, cosa sorprendente per una Capitale, tanto da spingere la stampa internazionale a definirla “il paradiso degli affittuari”.
Sempre in tema di politica Ludwig fa una perfetta analisi della situazione attuale, nella quale la società sembra vivere in un perenne stato di indignazione, e nella quale la politica tradizionale rischia di perdere di credibilità. Il riferimento colto è all’ultima fatica dell’accademico Bernhard Pörksen, professore di Scienza dei Media all’Università di Tubinga, che ha dedicato la sua ricerca allo studio dell’interazione tra media, politica e società. Nel suo libro, ‘Die grosse Gereiztheit’, scrive: "Tutto ciò che accade che tocca il nervo scoperto di qualcuno da qualche parte del mondo, che li agita, li sconvolge, li spaventa è in grado di raggiungere e sconvolgere anche noi. [...] Tutti quelli che pubblicano e commentano, che condividono notizie e storie, che mettono online un video sul cellulare, [...] contribuiscono alla dissoluzione dei confini tra le sfere di tensione del mondo connesso." Quale antidoto propone Ludwig? quello del contatto personale con i suoi cittadini. "Voglio interagire con le persone, essere aperto all’ascolto, ed essere lì per loro", afferma nella nostra intervista. Più politico tradizionale di così?
Un bellissimo cavallo grigio galoppa e sfiora la V di Vienna sulla copertina del mese di giugno. È un cavallo Lipizzano, simbolo della Scuola spagnola di equitazione della città, la Spanische Hofreitschule. È l’accademia equestre più antica al mondo, specializzata nell’arte del dressage classico, tanto importante da essere inserita, nel 2015, nel Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. La storia di questa razza equina affonda le sue radici nel lontano passato. Il nucleo originale della razza partiva da solide basi genetiche: 30 fattrici e 6 stalloni Andalusi, importati direttamente dalla Spagna (da qui il nome scuola spagnola di equitazione). Alla fine del XVI secolo, l’arciduca Carlo II fondò il maneggio di Lipizza, luogo dal quale traggono il loro nome di Lipizzani. L’immagine di questi magnifici cavalli barocchi, e quella loro accademia, è legata a doppio filo con la città di Vienna. Non c’era miglior modo per rappresentarla.

Mariella Palazzolo

Michael Ludwig

Michael Ludwig è il Sindaco e Governatore di Vienna dal 2018, eletto nelle liste del Partito Socialdemocratico Austriaco (SPÖ). Fino al 2018, è stato Presidente della sezione di Vienna del Partito Socialdemocratico.
Prima di essere eletto, dal 2007 al 2018, è stato Assessore comunale per la casa, l’edilizia residenziale e il rinnovamento urbano. Tra il 2009 e il 2010, è stato Vice Sindaco e Vice Governatore di Vienna. Dal 1999 al 2007, è stato membro del Parlamento provinciale di Vienna e del Consiglio Comunale della città.
Attualmente è Presidente dell’Associazione Austriaca delle Città e dei Centri urbani, Presidente dell’archivio Kreisky e membro del Consiglio Federale dei combattenti socialdemocratici per la libertà, vittime del fascismo e attivisti anti-fascisti.
Ha conseguito il dottorato in Scienze politiche e Storia all’Università di Vienna nel 1992. Fino al 2007, era il Direttore dell’Ufficio di Vienna dell’Istituto Karl Renner, accademia della politica del movimento social democratico austriaco, e oggi è Presidente dell’Organizzazione Federale sull’Educazione della SPÖ. Incarichi in linea con la sua specializzazione professionale nelle politiche educative.
Ludwig ama fare escursioni nelle foreste e nei vigneti intorno a Vienna, ma anche nel Waldviertel o nel Mühlviertel nell’Alta Austria. Conciliante per indole, ha particolarmente apprezzato la lettura di “L’Estetica della Resistenza”, romanzo-saggio di Peter Weiss che dà uno spaccato della storia del movimento dei lavoratori durante gli anni della resistenza al Fascismo. Ha spesso dichiarato: “Leggere è uno dei miei passatempi preferiti”. Viennese, ha 59 anni, e si è sposato nel 2018 con la sua storica compagna, Irmtraud.

Marco Sonsini