
Doppia Forza
“La missione di Cuki è innovare, offrendo soluzioni che rispondano alle esigenze dei consumatori, migliorino la vita quotidiana e riducano l’impatto ambientale.”
Telos: “Mi passi il Domopak? Mi passi il Cuki?” Queste frasi a seconda se si tratti di pellicola oppure foglio di alluminio risuonano quotidianamente nelle case di tutti gli italiani, segno del valore che i vostri prodotti rivestono per ognuno di noi. Ci racconta la storia dietro a questo successo?
Corrado Ariaudo: È una storia di lavoro, di coloro che in origine hanno sviluppato questi prodotti con questi marchi e, dal 2006, dell’intensa attività di rilancio commerciale condotta insieme ai miei collaboratori attraverso una complessa ristrutturazione industriale e finanziaria di un conglomerato di attività diversificate (allora denominato Gruppo Comital) con numerose società e stabilimenti in Italia e all’estero (oltre a Cuki, aziende di laminazione alluminio, di produzioni tessili speciali e di filtri industriali, di imballaggi, di scope e articoli per la pulizia, attività immobiliari etc.) prive di denominatore strategico ma accomunate da pesanti perdite gestionali. Il piano di ristrutturazione, articolato sullo sviluppo del business del packaging alimentare fondato sulla qualità dei prodotti e sui brand Cuki e Domopak, è stato realizzato attraverso la valorizzazione e la cessione delle attività meno strategiche, che hanno consentito all’azienda di eliminare le aree di perdita e recuperare risorse finanziarie per razionalizzare la gestione sugli investimenti più produttivi e al sistema bancario di rientrare da una compromessa esposizione finanziaria di oltre 200 milioni di euro.
Cuki è all’avanguardia su innovazione e sostenibilità: quali sono i principali progetti di sviluppo, sia di prodotto che di tecnologie sui quali state lavorando?
La missione di Cuki è innovare, offrendo soluzioni che rispondano alle esigenze dei consumatori, migliorino la vita quotidiana e riducano l’impatto ambientale: ogni nuovo prodotto e le relative tecnologie adottate devono essere coerenti con un futuro più sostenibile.
Sul fronte prodotti, offrendo al mercato contenitori in alluminio con materiale riciclato, pellicole e sacchetti gelo in bioplastica compostabile, carta forno biodegradabile e certificata compostabile e, per il settore gastronomia e ristorazione, una gamma in cartoncino certificato FSC per il take-away, utilizzabile in freezer, forno e microonde. Cuki, infatti, lavora e investe continuativamente su progetti di ecodesign per ottimizzare le risorse, riducendo spessori e alleggerendo gli imballaggi e comunque migliorando la resistenza meccanica. Questa logica, che guida lo sviluppo di ogni categoria di prodotto, si integra nell’approccio “4R”: Riprogettazione, Riciclo, Riutilizzo e Riduzione. Sul fronte tecnologico e industriale, l’azienda ha investito in software ingegneristici e impianti di efficientamento energetico per ridurre consumi ed emissioni.
Questo impegno ha portato Cuki a ottenere nel 2025 la medaglia Bronze EcoVadis, piattaforma internazionale di valutazione delle performance di sostenibilità, riconoscimento che certifica i progressi aziendali in materia di ambiente, etica, diritti del lavoro e acquisti sostenibili.
La lotta allo spreco alimentare è ormai riconosciuta come un valore fondamentale per la società e per la sostenibilità ambientale. Come contribuisce Cuki ad affrontare questa sfida?
Attraverso un impegno continuativo che combina innovazione di prodotto, responsabilità sociale e partnership di valore con diverse iniziative, campagne e progetti: cito il programma Cuki Save the Food, che si è confermato uno dei progetti più longevi e strutturati di lotta allo spreco in Italia, capace di unire innovazione, solidarietà e cultura del consumo responsabile. Ogni anno infatti in Italia oltre 4,5 milioni di tonnellate di cibo ancora consumabile finiscono nella spazzatura, per un valore di 14,1 miliardi di euro (fonte: Osservatorio Waste Watcher International 2025) con pesanti ripercussioni sociali, economiche e ambientali. E Cuki Save the Food, dal 2011 in collaborazione con il Banco Alimentare e tramite il contributo di vaschette in alluminio e contenitori termici, ha consentito di recuperare oltre 25 milioni di porzioni di cibo non consumato da mense aziendali e da derrate in eccesso da supermercati e gastronomie per distribuirli a persone indigenti e a famiglie in difficoltà.
Parliamo un po’ di Lei. La sua carriera spazia dalla lunga esperienza in Olivetti, per poi passare alla società M&C S.p.A, fino all’investimento imprenditoriale per il rilancio di Cuki. Guardando indietro, quali esperienze o decisioni ritiene siano state determinanti per il suo percorso professionale e per il successo delle aziende che ha guidato?
Sono state tutte esperienze utili per sviluppare capacità di reggere responsabilità e difficoltà, compiendo scelte razionali con tempestività e gestirle con determinazione. Parlando del periodo in Olivetti, ho dovuto affrontare scenari complessi e in momenti difficili, determinati dalle necessità di ristrutturazione per il declino dell’informatica in Europa, insieme all’opportunità di agire direttamente in fasi entusiasmanti quali lo sviluppo di Omnitel, primo operatore privato nel settore delle telecomunicazioni in Italia. Anche l’esperienza nella società di investimento M&C è stata piuttosto articolata, con il sopraggiungere del credit crunch che ha scombinato i paradigmi finanziari nel settore del private equity proprio nella fase iniziale dell’attività di investimento. Sulla scorta delle esperienze in ambito industriale e finanziario, sono quindi approdato al Gruppo Comital, e ho deciso di rischiare in proprio e investire direttamente nel progetto di ristrutturazione che ha affermato il successo di mercato di Cuki, che oggi è diventata azienda leader nel package alimentare con un fatturato di oltre 200 milioni di euro e 500 addetti negli stabilimenti in Italia, Francia e Turchia.
Editoriale
C’era una volta un pollo.
Due bambini giocano a rugby scorrazzando per la città, ma al posto del pallone usano un pollo avvolto nella carta alluminio che hanno ritirato in negozio. Ridono, si passano il “pollo-pallone”, e il gioco si trasforma in una piccola avventura. Alla fine, i due portano il pollo-pallone alla mamma, che lo prepara per essere cucinato, sempre nella carta argentata.
In quel momento arriva un vero pallone da rugby, che vola verso di lei, e la madre, inaspettatamente, lo para al volo usando la stessa carta d’alluminio… quella della Cuki.
Era la pubblicità “Ecco il pollo ragazzi” della Cuki che negli anni Novanta fece sorridere l’Italia intera, mostrando, con ironia, quanto la conservazione del cibo potesse essere cosa seria. Ma quella campagna non nacque dal nulla: già da dieci anni prima, Cuki aveva conquistato gli schermi e le cucine italiane con un altro spot, quello dell’alluminio “Doppia forza”, slogan diventato sinonimo di resistenza, qualità e affidabilità. Slogan che abbiamo rubato per il titolo dell’intervista.
A rivederli oggi, quei due momenti raccontano la stessa filosofia: la leggerezza e la forza, la tradizione e l’innovazione, l’ironia e la concretezza. Un doppio filo che ancora oggi lega la storia del marchio al suo presente.
Oggi, a distanza di decenni, il mondo del packaging vive una trasformazione profonda. Le nuove norme europee, con la Regolamentazione UE sugli Imballaggi e i Rifiuti di Imballaggio (PPWR) approvata nel 2024, fissano obiettivi ambiziosi per ridurre la quantità di rifiuti, aumentare la riciclabilità e promuovere materiali compostabili o riutilizzabili. In questo scenario Cuki non si è limitata ad adeguarsi: ha anticipato i tempi, sviluppando prodotti e processi coerenti con un futuro più sostenibile. Come ci confermano le parole del nostro ospite di ottobre di PRIMOPIANOSCALAc, Corrado Ariaudo, Amministratore Unico di Cuki Cofresco s.r.l.
Ma la doppia forza di Cuki non è solo tecnologica: è anche etica. Con il progetto “Cuki Save the Food”, avviato nel 2011 in collaborazione con il Banco Alimentare, l’azienda ha trasformato i propri prodotti in strumenti di solidarietà. Un gesto concreto che racconta la coerenza tra missione industriale e responsabilità sociale: proteggere ciò che è prezioso, dal cibo alla dignità umana.
Ce lo conferma il rapporto Fragili Equilibri di ActionAid, pubblicato lo scorso luglio, che accende i riflettori su una realtà ampia, trasversale e in gran parte sommersa: oltre 4 milioni di famiglie risultano oggi a rischio povertà alimentare. In un contesto di rincari generalizzati – nel 2023 i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti del 9,8% – il cibo diventa la prima voce di spesa sulla quale si taglia. Una scelta obbligata che genera esclusione, non solo tra i più poveri, ma anche tra lavoratori e famiglie con redditi medi.
C’è poi un tratto umano che definisce Corrado Ariaudo e, in fondo, anche lo spirito di Cuki: la sobrietà. Quando, al termine dell’intervista, gli chiediamo una foto diversa da quella che ci aveva inviato per la copertina, la risposta arriva semplice e disarmante: “Non ho altre foto archiviate elettronicamente e non saprei come fare, anche perché non sono mai stato interessato a promuovermi.” Non ci sorprende. È la frase di un uomo d’altri tempi, più interessato ai fatti che alle apparenze.
Rosso, nero e bianco, i colori storici di Telos A&S li ritrovate nella grafica delle copertine del 2025 di PRIMOPIANOSCALAc. L’identità dell’intervistato è rivelata per metà dal suo volto e per l’altra metà da una citazione tratta dall’intervista. Il suo nome è scritto con l’Abril Fatface, un elegante carattere ispirato ai manifesti pubblicitari europei del XIX secolo.
Mariella Palazzolo
Corrado Ariaudo è l’Amministratore unico della Cuki Cofresco Srl.
Inizia l’attività professionale in Ernst & Young e dal 1986 lavora per 17 anni in Olivetti, in Italia e all’estero, come responsabile dei progetti di ristrutturazione, direttore auditing, investor relations, direttore amministrazione, finanza e controllo di Gruppo, fino all’incarico di Direttore Generale.
Lasciata Olivetti a fine 2002, al delinearsi della fusione con Telecom Italia, avvia alcune attività imprenditoriali e nel 2005 partecipa alla costituzione, investe direttamente e organizza il fundraising per la capitalizzazione, finalizzata alla quotazione alla Borsa di Milano, di M&C, investment company che gestisce per 5 anni.
Nel 2010 lascia le deleghe esecutive di M&C e investe direttamente nella partecipazione di controllo dell’allora Comital SpA – oggi Cuki Cofresco Srl. Ne assume le responsabilità esecutive e si impegna imprenditorialmente nel piano di riequilibrio che ha determinato lo sviluppo e il rilancio di Cuki come azienda leader nel packaging alimentare.
Nato a Ivrea nel 1960 e laureato in Economia e Commercio all’Università di Torino, è sposato con Carla, ha una figlia, chirurgo, che vive in Svizzera con marito e un nipotino di 8 mesi. Del suo nucleo fanno pure parte due cani. Ama correre e andare in mountain bike, si occupa del verde nei parchi di casa e della scuola d’infanzia di proprietà della famiglia, e come hobby che, con la sua consueta ironia, definisce secondario, viaggia, anche per “curare alcuni interessi non esattamente profittevoli in Brasile.”