
People First
“Ho scelto una carriera nella salute globale perché non potevo ignorare i determinanti sociali della salute e le disparità economiche. Desideravo sviluppare sistemi che privilegino le persone, prima delle politiche.”
Telos: È stata definita “una giovane dirigente emergente nella salute globale”. Di cosa si occupa oggi?
Cassandra Akinde: Grazie di cuore! Sono medico di sanità pubblica, consulente di ricerca e imprenditrice sociale, e lavoro nell’intersezione tra equità sanitaria e innovazione sociale. Attualmente coordino diverse iniziative, tra le quali: The Neo Child Initiative for Africa, un’organizzazione non profit dove il mio team offre servizi sanitari essenziali e formazione ai bambini delle comunità svantaggiate in tutta l’Africa; Obrin Health, una startup Femtech [ndt Tecnologie al servizio della salute della donna] che mette a disposizione una piattaforma digitale basata sull’intelligenza artificiale, attenta alle differenze culturali, che permette alle donne di monitorare la salute riproduttiva, accedere immediatamente a consigli di esperti tramite chatbot, ordinare prodotti per la salute sessuale e riproduttiva in modo discreto e connettersi con comunità di supporto, mantenendo la propria privacy, dignità e praticità. Ho anche fondato AquaEd Solutions, un'impresa sociale che fornisce acqua potabile pulita e sicura e istruzione in igiene e servizi igienico-sanitari (WASH) alle famiglie attraverso modelli sostenibili e incentrati sulla comunità. Attraverso queste realtà, unisco ricerca, advocacy politica e innovazione sociale per avere un impatto a livello locale, specialmente per le popolazioni vulnerabili come donne, bambini e persone con disabilità. Il mio lavoro è mosso da un obiettivo semplice: promuovere un modello di assistenza sanitaria inclusiva e partecipata che possa plasmare il futuro della sanità pubblica in Africa e oltre.
Perché ha scelto questa carriera?
Il momento cruciale è arrivato circa dieci anni fa, quando ero ancora studentessa di medicina, concentrata sui miei esami e sui libri. Durante il mio tirocinio in un villaggio, un bambino di cinque anni, Bayo, è stato portato nella nostra clinica con gravi sintomi di tetano, una malattia prevenibile con il vaccino. Ma era troppo tardi: la sua condizione era irreversibile. Quell’esperienza mi ha sconvolta. Non riuscivo a smettere di pensare agli ostacoli che Bayo e la sua famiglia avevano affrontato: la mancanza di educazione sanitaria, di informazioni sui vaccini, di vaccini salvavita e alle lacune del sistema sanitario. In quel momento mi sono fatta una promessa: dedicare la mia vita a cambiare questa storia, migliorando l’accesso ai servizi sanitari essenziali e all’alfabetizzazione sanitaria nelle comunità più vulnerabili dei paesi a basso e medio reddito. Quell’impegno mi ha condotto lungo un percorso fatto di servizio alle comunità, volontariato, guida di attività non profit e ricerca. Finora è stato il cammino più gratificante che ha dato un senso più profondo alla mia vita. Ho scelto la salute globale perché non potevo ignorare i determinanti sociali della salute e le disuguaglianze economiche. Desideravo sviluppare sistemi che privilegino le persone, prima delle politiche. La mia carriera nella salute globale è il mio modo di trasformare le idee in azioni e di creare soluzioni specificamente adattate alle esigenze delle comunità locali, suffragate da dati concreti e guidate dalla convinzione che tutti, indipendentemente dal luogo in cui sono nati, meritano la possibilità di vivere una vita sana e di realizzare appieno il proprio potenziale.
Il suo lavoro ha già avuto un impatto enorme sulla società. Come?
Grazie mille per le sue parole gentili! Il mio lavoro si è sempre concentrato sulla riduzione del divario di equità sanitaria per le comunità svantaggiate in Nigeria, sia attraverso advocacy, innovazione o ricerca, spinta dal desiderio di incidere davvero, di cambiare le cose. Con The Neo Child Initiative for Africa, il mio team e io abbiamo raggiunto oltre 40.000 bambini con servizi sanitari essenziali, dalle vaccinazioni alla somministrazione di antiparassitari e all’educazione sanitaria. Con Obrin Health miglioriamo l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva. La nostra app mobile e la chatbot AI danno la possibilità a donne e ragazze, specialmente nelle comunità svantaggiate, di prendere il controllo della propria salute. Attraverso AquaEd Solutions riduciamo le malattie trasmesse dall’acqua. Il mio impegno va oltre il semplice servizio. Ho guidato attività di sorveglianza delle malattie infettive e ricerca applicata su COVID-19, Lassa, Mpox e Dengue, che hanno inciso sulle politiche nazionali e contribuito a costruire sistemi resilienti. Il master alla London School of Hygiene & Tropical Medicine mi ha aperto porte verso collaborazioni internazionali, finanziamenti per la ricerca e pubblicazioni su riviste globali come The Lancet e Frontiers in Public Health. Sono anche profondamente appassionata di mentoring e sviluppo delle competenze. Da ambasciatrice Alumni LSHTM e borsista Chevening, ho aiutato oltre 60 aspiranti dirigenti sanitari ad accedere a opportunità globali, affinare le loro capacità di redazione di domande di sovvenzione e trovare la loro voce nella sanità pubblica. Mi dedico in particolare a valorizzare le donne nel campo della salute globale, e le incoraggio a guidare le loro strutture con empatia, integrità e idee coraggiose. In definitiva, il mio impatto si misura con l’empowerment: se le comunità prendono in mano la propria salute, se i giovani professionisti portano avanti un cambiamento trasformativo, allora saprò che il mio lavoro sta facendo la differenza.
Quale futuro per l’Africa?
Direi che la narrazione sull’Africa sta cambiando, in meglio, e non ci si occupa più solo dei suoi problemi, ma delle sue innovazioni e conquiste. Negli ultimi vent’anni abbiamo visto progressi reali: maggiore aspettativa di vita, crescita dei redditi, accesso all’istruzione in aumento. Oggi un bambino nato in questo continente ha più possibilità che mai di vivere sano, ricevere un’istruzione e contribuire a un’economia fiorente. Non si tratta solo di parole, ma di dati concreti. Come professionista della sanità pubblica, ho visto come l’accesso alle cure migliori intere comunità. Come imprenditrice sociale, so che le risposte per l'Africa risiedono in soluzioni locali, modulabili e sostenibili. Ora servono sistemi forti e resilienti, sistemi sanitari che non collassino sotto il peso di malattie trasmissibili, sistemi educativi che formino pensatori critici e economie che valorizzino l’innovazione rispetto allo sfruttamento delle risorse.
Abbiamo la risorsa più grande di tutte: i nostri giovani. Oltre il 60% della popolazione africana ha meno di 35 anni. Non è solo una questione demografica, è un movimento. I nostri giovani creano startup, conducono ricerche, guidano il cambiamento. Non aspettano, agiscono. I media chiedono spesso quale sia il futuro dell’Africa. Io rispondo: è già qui. È nei laboratori, nelle aule, nei mercati e nelle sale riunioni del nostro continente. Ora serve un investimento strategico, rispettoso e a lungo termine in istruzione, equità sanitaria ed economie inclusive. Le partnership globali hanno un ruolo, ma devono basarsi su rispetto reciproco e obiettivi condivisi, non sulla carità. L’Africa non ha bisogno di essere “riparata”. Ha bisogno di piattaforme E il mio lavoro è dedicato a spianare la strada affinché questa generazione e quella futura possano crescere e prosperare.
Editoriale
“Oltre il 60% della popolazione africana ha meno di 35 anni. Non è solo una questione demografica, è un movimento.” Queste parole della nostra ospite di agosto di PRIMOPIANOSCALAc, Cassandra Akinde, medico, ricercatrice e imprenditrice sociale, ci colpiscono profondamente. Il futuro dell'Africa non è una speranza lontana, ma si sta già realizzando. Al di là delle rappresentazioni spesso limitate dei media, che mettono in risalto crisi e fragilità, sta emergendo una nuova narrativa: quella della crescita, della resilienza e dell'innovazione. L'aspettativa di vita è in aumento, l'accesso all'istruzione si sta espandendo e i progetti locali prosperano. La più grande risorsa dell'Africa è la sua gioventù. E i giovani non stanno aspettando il permesso per agire, ma stanno già assumendo un ruolo da leader. Cassandra rifiuta il modello obsoleto della carità. Quello di cui l'Africa ha bisogno, sostiene, sono piattaforme, non pietà. Investimenti strategici. Partnership a lungo termine radicate nel rispetto reciproco. Sistemi solidi e inclusivi in grado di resistere sia alle malattie che alle disuguaglianze. La sua visione prevede azione, creatività e responsabilità condivisa: un futuro costruito dal di dentro. La sua storia non è solo una storia di ‘eccellenza’ personale. Fa parte di un movimento più ampio, guidato da una nuova generazione che sta reinventando il significato di prendersi cura, costruire e guidare. In un mondo nel quale la sanità è troppo spesso intrappolata tra burocrazia, disuguaglianza e logiche di profitto, alcuni scelgono una strada diversa, che mette al primo posto le persone. La dr.ssa Akinde è una di quelle rare persone che non solo identificano i problemi, ma costruiscono soluzioni concrete. Costruito su dati, empatia e innovazione audace, il suo lavoro sta ridefinendo il modo nel quale viene pensata l'assistenza sanitaria in Africa e oltre. La sua missione è radicata nella salute globale, un campo che trascende i confini e cerca di migliorare l'equità sanitaria per tutte le persone, ovunque. La salute globale non riguarda solo la lotta alle epidemie o la somministrazione di vaccini. È un approccio multidisciplinare che affronta le cause strutturali delle disparità sanitarie, dalla povertà all'istruzione, dai cambiamenti climatici alla governance, e promuove sistemi sostenibili e inclusivi che mettono l'equità al centro. In questo senso, la salute globale non è solo una professione. È un atto di giustizia sociale. In questa conversazione, Cassandra condivide il suo percorso, dalle aule della facoltà di medicina in Nigeria al lancio di iniziative sanitarie di grande impatto che hanno raggiunto decine di migliaia di donne e bambini in tutto il continente africano. La sua voce è chiara e risoluta: l'equità sanitaria non è un privilegio. È un diritto. E per garantirlo, dobbiamo progettare sistemi che ascoltino, siano al servizio e responsabilizzino le comunità più spesso emarginate. Con oltre otto anni di esperienza internazionale in Africa e in Europa, incarna una combinazione straordinaria di competenze cliniche, acume nella ricerca, impegno nella comunità, innovazione sociale e leadership. Il suo impegno per la costruzione di un futuro con più salute è alimentato non solo dai numeri, ma anche dalla profonda convinzione che solo la collaborazione possa fare la differenza. Questa è più che la storia di quanto una donna possa incidere nel mondo. È un modello per un nuovo tipo di leadership: empatica, visionaria e senza compromessi, che mette al primo posto le persone. People First.
Rosso, nero e bianco, i colori storici di Telos A&S li ritrovate nella grafica delle copertine del 2025 di PRIMOPIANOSCALAc. L’identità dell’intervistato è rivelata per metà dal suo volto e per l’altra metà da una citazione tratta dall’intervista. Il suo nome è scritto con l’Abril Fatface, un elegante carattere ispirato ai manifesti pubblicitari europei del XIX secolo.
Mariella Palazzolo

Cassandra Akinde è una professionista pluripremiata, impegnata da anni nel campo della salute globale e della ricerca con un focus sull’equità sanitaria e il miglioramento dei servizi per le comunità più vulnerabili. Attraverso il suo lavoro nel settore non profit, ha ideato e guidato numerosi progetti ad alto impatto sociale, contribuendo direttamente al benessere di oltre 40.000 bambini in Nigeria. Grazie al suo impegno e ai risultati ottenuti, ha ricevuto importanti riconoscimenti internazionali, tra i quali la prestigiosa Chevening Scholarship, il Future Awards Africa Prize for Health and Wellness 2022, il UK Alumni Award for Social Action 2024, la RSTMH/NIHR Early Career Research Grant 2024 e, più di recente, è stata vincitrice della TMF Group and Bridge for Billions "Beyond the Borders" CSR Demo Day and Pitch Competition for Social Entrepreneurs 2025.
La sua formazione multidisciplinare riflette il suo approccio integrato alla salute globale: è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Lagos, ha conseguito un master in Medicina Tropicale e Salute Internazionale alla London School of Hygiene and Tropical Medicine e un MBA presso la Quantic School of Business and Technology (USA). Appassionata di viaggi e lingue, parla fluentemente inglese, spagnolo e russo, e sta perfezionando il francese e il tedesco. Le sue capacità linguistiche sono il risultato del suo background multietnico: Cassandra è nata da una madre colombiana e un padre nigeriano. Ama raccontare storie, sia in forma tecnica che creativa – tra relazioni di progetto e sceneggiature per video educativi – e trova ispirazione nei momenti di condivisione con amici e famiglia, tra un’escursione nella natura e una maratona su Netflix. In un’altra vita sarebbe diventata una giornalista d’inchiesta. “Sono molto curiosa di natura e mi piace approfondire le cose”.